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Gold season / Il sindaco del Rione Sanità

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Per la Stagione di Prosa del Rossini, il capolavoro di Eduardo De Filippo messo in scena da Mario Martone, uno dei più rigorosi e autorevoli registi italiani. Nel ruolo del “sindaco” Barracano il giovane Francesco Di Leva, attore apprezzato al cinema e in teatro.

 

FRANCESCO DI LEVA

GIOVANNI LUDENO

IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ

EDUARDO DE FILIPPO

MARIO MARTONE

di Eduardo De Filippo

con Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno

Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Daniela Ioia, Gennaro Di Colandrea

Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito

Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice

con la partecipazione di Massimiliano Gallo 

regia Mario Martone

scene Carmine Guarino costumi Giovanna Napolitano

luci Cesare Accetta musiche originali Ralph P

regista collaboratore Giuseppe Miale Di Mauro assistente scenografo Mauro Rea

una produzione Elledieffe / Nest - Napoli Est Teatro, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale

Mario Martone per la prima volta dirige un testo del grande drammaturgo napoletano in un allestimento che associa realtà produttive diverse nella realizzazione di un progetto culturale dal forte senso politico e civile.

‘Nel marzo del '77, a diciassette anni, avevo formato il mio primo gruppo e debuttavo col mio primo spettacolo: non c'è modo migliore per me di festeggiare questi quarant'anni di perpetuo movimento tra teatro, cinema e opera che trovarmi oggi in una sala di cento posti nella periferia di Napoli a lavorare con un gruppo, un vero gruppo, come quelli a cui ho dato vita negli anni '80 (da Falso Movimento a Teatri Uniti). Gli attori del Nest, a cominciare da Francesco Di Leva, così come il regista Giuseppe Miale Di Mauro, non aspettano che la sorte venga loro incontro con chiamate dall'alto attraverso i provini, ma si rimboccano le maniche, trovano un senso nel confronto collettivo, sviluppano idee e si attrezzano perché queste idee in un modo o in un altro prendano forma. "Fare con quello che c'è" diceva Antonio Neiwiller, e mai come in queste zone abbandonate da Dio e dalla politica tali parole prendono un significato che va oltre il fare teatro per allargarsi a una possibilità di esistenza e di convivenza. È grazie a questa tenacia che il Nest è riuscito a trasformare una palestra abbandonata in un teatro, ed è questa stessa tenacia che ha convinto Luca De Filippo a mettere nelle mani di un attore di trentotto anni un personaggio tra quelli mitici di Eduardo, il "sindaco" Antonio Barracano, che da copione di anni ne prevede settantacinque. Non è stata la mia presenza a convincere Luca a dare i diritti, io sono stato coinvolto successivamente. È stata l'intelligenza di Luca, la sua vocazione a guardare gli aspetti sociali del fare teatro ereditata dal padre ("se un'idea non ha significato e utilità sociale non m'interessa lavorarci sopra” diceva Eduardo), a consentirgli di cogliere lo sguardo acceso di questi attori, la "necessità" che li muove nel recitare. Ma l'occasione per me è doppiamente interessante. "Il sindaco del Rione Sanità" è infatti il mio primo Eduardo. Mi sono sempre tenuto alla larga, perché mettere in scena i suoi testi significa assumere inevitabilmente non solo quanto c'è scritto sulla carta ma anche (e in troppi casi soprattutto) il macrotesto delle messe in scena di De Filippo attore e regista, tramandato e codificato attraverso le innumerevoli recite e le varie versioni televisive. Sgomberare il campo, impedire alla radice che questo accada con un così deciso spostamento d'età del protagonista, consente di mettere il testo alla prova della contemporaneità (oggi i boss sono giovanissimi) e di leggerlo come nuovo. Non aspettatevi le illusioni del vecchio Barracano nato dell'800, che ancora consentivano di tracciare dei confini morali: qui affiora un'umanità feroce, ambigua e dolente, dove il bene e il male si confrontano in ogni personaggio, dove le due città di cui sempre si parla a Napoli (la legalitaria e la criminale) si scontrano in una partita senza vincitori. Perché, è inutile fingere di non vederlo, la città è una e, per quanta paura faccia, nessuno può pensare di tagliarla in due.

Mario Martone

BIGLIETTI da 27 a 10 euro

BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI

Mercoledì-sabato 17-19.30; nei giorni di spettacolo feriali 10- 13 e dalle 17 ad inizio rappresentazione; la domenica di spettacolo 10- 13 e dalle 16 ad inizio rappresentazione

INIZIO SPETTACOLI feriali ore 21 | domenica ore 17

INFORMAZIONI Teatro Rossini 0721 387620 www.teatridipesaro.it

AMAT e biglietterie del circuito 071 2072439 www.amatmarche.net  

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